SQ. VOLPI TREVIGLIO 1- GARA DI CUCINA

Estote Parati


SQ. VOLPI TREVIGLIO 1- GARA DI CUCINA

Ciao, siamo di nuovo noi, la squadriglia Volpi del Treviglio 1 e oggi vi vogliamo proporre i piatti che abbiamo cucinato per la sfida “Gara di cucina“. Ognuno di noi ha cucinato un piatto, rifacendo le ricette più note sia agli scout che a casa, in alcuni casi rivisitandole o creando abbinamenti del tutto nuovi. Ci siamo divertiti molto a portare a termine questa sfida in quanto ci piace molto cucinare in squadriglia, lanciandoci nella creazione di piatti nuovi durante la gara di cucina oppure cucinando i pietanze già note, ma facendole sempre più gustose! Ecco qui le nostre preparazioni culinarie, dotate di una veloce ricetta e di una foto del nostro piatto, anche perché qui l‘occhio vuole la sua parte

le tagliatelle di Tommaso: 

  • pulire i funghi (porcini o Champignon) e la salsiccia, tritare una cipolla

  • mettere a rosolare la cipolla e poi aggiungere i funghi; nel frattempo cuocere la salsiccia in un altra padella
  • cuocere le tagliatelle, scolarle e metterle in una padella con in funghi e la salsiccia

  • condire con la panna da cucina e servire il tutto

                 

le linguine alle vongole di Stefano

immergere nell’acqua le vongole per togliere l’eventuale sabbia

in modo tale che il mollusco di sabbia non sappia

mettere l’olio in una padella e uno spicchio d’aglio

aggiungere le vongole e trattale come un figlio

cuoci la pasta in una pentola

e una volta che si è dischiusa aggiungi la vongola

ora la ricetta è pronta, mangiare tutto è quel che conta

la cotoletta di Edik:

“Cameriere siamo pronti ad ordinare”

“Dica pure signore”

“Io prendo un uovo in camicia fritto, la signora gli spaghetti alle vongole, lei le tagliatelle panna salsiccia e funghi mentre lui… Tu cosa vuoi Andrea?”

“Io voglio la cotoletta con le patatine”

“Tesoro lo sai bene che sei allergico a tante cose, chiediamo almeno al cameriere come le fanno”

“Le Nostre cotolette sono di carne di maiale, battute finemente e poi passate nell’uovo e nel pangrattato, a questo punto vengono fritte nell’olio fino a essere ben dorate”

“E per quanto riguarda le patatine?”

” sono patate tagliate con la classica forma e poi fritte in abbondante olio”

“Va bene allora, Andrea prende una cotoletta e patatine”

“molto bene signore”

l’uovo in camicia fritto di Matteo:

L’Uovo un giorno andò al mercato per comprare un po’ di olio, di sale e di pangrattato giacché aveva intenzione di preparare un’insolita ricetta quel pomeriggio. Mentre si stava accingendo a comprare i prodotti si accorse di aver lasciato a casa il portafogli e quindi corse a casa e, sfinito, si accorse che non era neanche lì. Allora pensò di essere stato derubato e chiamò aiuto correndo all’impazzata tanto che non si accorse dell’arrivo di un’auto che lo centrò in pieno, scaraventandolo nel vicino lago Pentola, con acque in costante ebollizione con temperature di 100°C. l’uovo, ormai senza guscio, fece un bagnetto termale per pochi minuti e ne uscì rinvigorito, più solido e con una nuova camicia bianca. Ma le sventure per quel giorno non erano finite. Infatti tornato a casa e messo l’olio sul fuoco cadde dentro al pentolone( è risaputo che le Uova sono appunto famose perché i servono di pentole molto grosse),non senza prima essersi rotolato nel pangrattato, quando ne riuscì a uscire era tutto dorato.Il signor Uovo ora poteva sembrare molto duro esternamente, ma invece aveva un cuore morbido e cremoso.

la pizza di Omar:

10 aprile 2020

oggi ho deciso di non mangiare più insetti o piante commestibili, ma di mangiare qualcosa che mi ricordi la mia casa. È da mesi che preparo questo giorno. ieri ho finito di macinare la farina e il lievito è fermentato abbastanza. Oggi preparerò la pizza. 

dopo qualche incertezza ho aggiunto alla farina l’acqua e il lievito e poi ho impastato. Successivamente ho aggiunto il sale. Sfortunatamente non avevo l’olio anche perché ne ignoro la produzione. Ho lasciato lievitare il tutto per mezza giornata, nel frattempo sono andato a controllare le trappole. Non vi era niente. A sera ho steso la pizza, facendola “alla margherita”. ho poi cotto il tutto in un forno di fango, alla temperatura di 250°C circa. È la prima cosa buona che mangio da quando sono da solo su questa isola deserta.

 

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